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28 agosto 2009 - Italia del Popolo
Tournèe brasiliana degli 8 Celli
Forse il violoncello è lo strumento più completo di una grande orchestra, certamente lo è fra gli strumenti a corde.
Quando poi i violoncelli sono otto, l’orchestra è completa tanto è l’estensione dei suoni, il gioco delle note, la pienezza dei tempi.
Di queste grandi virtù ne hanno goduto gli italo-brasiliani e non solo di S. Paolo nelle tre serate, caratterizzate da un sucesso pieno degli otto, provenienti da Torino: l’idea è sorta dall’Associazione Piemontesi nel mondo, e più precisamente dal suo presidente Giovanni Giorgio Manassero, dopo aver parlato con un piemontese doc Ubaldo Ponzio anche lui rinomato contrabassista.
Detto fatto, l’istituto Italiano di Cultura di S. Paolo coglie la proposta e d’intesa con l’assessorato alla Cultura della regione Piemonte, nella persona del dott. Gianni Oliva ne realizza la venuta in Brasile.
Gli otto violoncellisti hanno ormai alla spalle consacrate rappresentazioni in Italia e non solo, mietendo ovunque notevoli successi, ripetuti qui a S. Paolo.
Il gruppo è nato nel 2005 da un “sogno” del maestro Frabrice de Donatis creatore di questo gruppo che ha nei suoi componenti non solo buoni musicisti, ma persone che vanno oltre il rapporto professionale, annoverano un rapporto di grande amicizia. Oltre al maestro compongono il gruppo dei virtuosi Paola Perardi, Umberto Clerici, Alberto Capellaro, Massimo Barrera, Heike Schuch, Claudia Ravetto e Manuel Zigante.
Il loro programma nei tre appuntamenti dal 13 al 15 di Agosto 2009 ci hanno fatto ascoltare musiche di Verdi, Joplin, Bernstein, Fanrè, Grutamacher e Villa Lobos.
Il curriculum di questi musicisti è la prova più concreta della loro bravura e della loro preparazione.
Un certo brivido in sala si è avvertito particolarmente quando il gruppo ha suonato la sinfonia del Nabucco di Giuseppe Verdi, e “Bachinais Brasileiras n. 1 “di Villa Lobos.
La pienezza dei toni e il tipo di interpretazione ci hanno immediatamente trasportato in un immaginario legato ai sentimenti, che unisce autori come Verdi e Villa Lobos alla storia dei nostri due Paesi che sono legati a fatti e vicende marcanti.
Sentire la sinfonia del Nabucco con una interpretazione maestrale, risveglia l’eco e le giornate del nostro risorgimento, cosi nelle note di Villa Lobos tutto il cantico ed i lamenti delle popolazioni Amazzoniche.
Ma tutte le musiche maestralmente eseguite con due solisti che hanno saputo trascinare quasi nell’impossibile l’intero gruppo e rendere il tempo delle esecuzioni piacevole nel loro trascorrere. Platee attente e riconoscenti negli scroscianti applausi.
San Paolo ricorderà gli otto violoncellisti di Torino, come un momento significativo, da aggiugere ad altri ricordi formando cosi un quadro importante per l’Italianità in Brasile.
Sono queste le iniziative che rendono duraturi i legami tra il nostro Paese, gli italiani residenti all’estero, e le varie comunità.
Attilio Fania é Diretor da Asssociazione Piemontesi nel Mondo di San Paolo - Brasile" e Direttore del settimanale "Italia del Popolo"
23 giugno 2009 - Club Radio, portale multimediale
Alberto GodasIl concerto d' inaugurazione quindi si è tenuto nella splendida cornice del Palazzo Coronini Cronberg di Gorizia, con "Gli 8 violoncelli di Torino", nati nel 2005 dall' iniziativa di Fabrice De Donatis, che ha contattato 7 colleghi ed amici provanienti dal Teatro Regio di Torino, l' Ensemble Europeo Antidogma, l' Orchestra da Camera Italiana, l' Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, l' Accademia Santa Cecilia di Roma, dal Quartetto Petrassi e dal Trio Debussy.
Il concerto si è articolato in un interessantissimo programma con musiche di Grutzmacher, Piatti, Giuseppe Verdi (Nabucco), Heitor Villa-Lobos con la celebre Bachianas Brasileirras n°1, e gli arrangiamenti di Alessio Murgia da "Il Postino" di Luis Bacalov, "La vita è bella" di Nicola Piovani ed "I Magnifici Sette" di Bernstein.
Il concerto è stato esaltante, per la grande padronanza tecnica degli esecutori, ma soprattutto per il loro entusiasmo: è evidente che si divertono un sacco a suonare assieme, e questo è la "benzina" che ha alimentato l' alto livello della loro interpretazione, frutto di un amore per la musica che ha contagiato il numerosissimo pubblico, che ha decretato all 'ensemble lunghe ovazioni, premiate da un bel bis di Dave Brubek.
18 novembre 2009 - L' Eco di Bergamo
Otto violoncelli da Torino, romantici e originali
Nuovi interpreti di qualità per il Festival "Alfredo Piatti": il concerto degli "8 violoncelli" di Torino - Giulio Arpinati, Massimo Barrera, Alberto Capellaro, Umberto Clerici, Fabrice De Donatis, Paola Perardi, Claudia Ravetto, Manuel Zigante - ha fatto il tutto esaurito in Sala Piatti.
Nata nel 2005 per iniziativa di De Donatis, la formazione costituisce un punto di riferimento in Italia non solo per la diffusione della musica classica ma anche per l'interesse nei confronti del repertorio sudamericano. Il concerto si è articolato in due sezioni. La prima è stata dedicata a maestri del violoncello ottocenteschi, come Grutzmacher, Piatti e Popper, o contemporanei, tra cui alcune vecchie conoscenze del Festival: Guarino, padre dei fratelli Guarino esibitisi domenica scorsa e Sollima.
"Croce e delizia dei violoncellisti", così Umberto Clerici, portavoce dell'ensemble che ha di volta in volta fornito brevi introduzioni ai brani, ha definito gli autori affrontati, molto impegnativi. Nonostante ciò, i musicisti hanno saputo interpretare con passione e sensibilità anche i passaggi più difficili, mostrando un ottimo dialogo che è risultato rilevante nel quartetto di Piatti "In vacanza", che la frammentazione della linea melodica tra gli strumenti arricchiva in dinamismo.
Altrettanto brillante la Polonaise en concert di Popper, godibile e molto coinvolgente nel serrato crescendo finale. Il brano che è sembrato emozionare maggiormente il pubblico è stato Violoncelles Vibrez di Sollima, autore che sta conquistando il mondo con composizioni violoncellistiche ricche di soluzioni innovative ed intensa espressività: il tema, affidato ai due bravi primi violoncelli Clerici e Perardi, mostrava infatti tratti romantici ed originali.
Nella seconda parte del concerto i musicisti hanno invece proposto celebri arie cinematografiche, adattate per violoncello dal violinista Alessio Murgia, tratte dai film Il Postino, I fantastici sette e il premio Oscar La vita è bella. Il tema dell'ultima opera di Massimo Troisi che nona caso ricevette un Bafta (gli Oscar inglesi) per la miglior colonna sonora, è stato interpretato con vivacità e dolcezza, con un suono pieno che è risultato emozionante anche nell'ultimo, travolgente brano, dal film I fantastici sette.
Gli artisti hanno concesso un gradito fuoriprogramma, New Rag di Scott Joplin, adattata per violoncelli, concludendo un percorso affascinante e poliedrico.
04 agosto 2007 - Il Corriere di Saluzzo
Crissolo, racconto di un
Giulietta TestaDopo rinomate e prestigiose sale da concerto, "Gli 8 violoncelli di Torino” questa volta hanno animato un “mezzogiorno alpino” d’alta quota, suonando al cospetto del Re di Pietra in un magnifico anfiteatro naturale, ai 2640 metri del Quintino Sella. Un felice connubio fra la passione per la musica e quella per la montagna, con il suo fascino e i suoi ritmi. Abbandonando per un po’ il tran tran cittadino, gli artisti fin da giovedì hanno condiviso la vita in rifugio per vivere appieno un’esperienza particolare.
Lo stesso per tutti gli appassionati, le famiglie, i giovani e i fedelissimi che, senza lasciarsi scoraggiare da levatacce antelucane e tempo incerto, passo dopo passo hanno guadagnato l’auditorium d’eccezione. Fatica e costanza, impegno e soddisfazioni: suonare o camminare sono sfide con se stessi e gioie da assaporare con altri.
Di questo hanno fatto una convinzione gli ideatori di “Suoni dal Monviso”, che nel corso degli anni hanno avvicinato alla montagna un pubblico sempre più vasto. Proprio a “suon di musica”.
Indiscusso valore aggiunto l’entusiasmo e l’amicizia degli esecutori. L’ensemble nasce nel 2005 da un sogno del Maestro Fabrice De Donatis, desideroso di creare un gruppo violoncellistico unico in Italia e simile solo all’esperienza dei 12 violoncelli dei Berliner.
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Un repertorio che spazia tra musiche da saloon con Scott Joplin, tradizione classica, contemporanea e colonne sonore di celebri film come “Il postino” e “I Magnifici 7”. Un programma fitto di trascrizioni e composizioni appositamente commissionate per una formazione così inusuale.
Il particolare effetto di un’esecuzione all’aperto, con tutti gli imprevisti del caso, si è arricchito della magia di suoni lontani, echi portati dal vento e suggestive marmotte fischianti.
Un commento a caldo su tutti: “Fanno la cosa che maggiormente amano in un posto a dir poco spettacolare, il risultato non può che essere un successo”.
La miglior ricompensa per i musicisti è data dal caloroso affetto del pubblico condito con un buon piatto di polenta e salsiccia. E l’indomani la carovana si rimette in marcia per un’ultima boccata d’aria prima del ritorno in pianura: il Giacoletti l’attende e la montagna chiama …